Descrizione
IL LIBRO
Notò che la neve in diversi punti era rossa. In tutto il suo ‘soggiorno’ la chiamò la ‘neve rossa’, perché pur nevicando magari tutta la notte, la mattina seguente quelle macchie c’erano ancora. Più tardi seppe da un compagno prigioniero che spesso i soldati tedeschi la sera entravano nelle baracche, prendevano due prigionieri e li portavano fuori sotto la tormenta. Li facevano spogliare e li lasciavano così al freddo e al gelo finché i loro corpi non diventavano viola e gli arti si atrofizzavano. A quel punto li sparavano, ma non a morte; li ferivano più volte e li lasciavano ad agonizzare per un’infinità di tempo, in mezzo al loro sangue che impregnava la neve tutt’intorno…
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